Esterno Notte, di Marco Bellocchio

Il nuovo progetto di Marco Bellocchio

Vent’anni dopo il film Buongiorno, notte, il regista Marco Bellocchio, torna con la nuova serie Esterno Notte presentata al festival di Cannes e uscita prima nella sale cinematografiche e successivamente in prima serata su Rai Uno, in tre serate, il 14, 15 e 17 novembre.

La serie racconta i cinquanta giorni del sequestro del Presidente Aldo Moro, avvenuto nel 1978, da una nuova prospettiva, quella della famiglia, del partito, e del Papa, raggiungendo uno share del 18,6 per cento e 15,7 per cento per le prime due serate; rispettivamente, 3,6 milioni di spettatori per il primo episodio e 2,9 per il secondo.

Nel cast, Fabrizio Gifuni (Aldo Moro), Margherita Buy (la moglie), Toni Servillo (papa Paolo VI), Fausto Russo Alesi (Cossiga), Gabriel Montesi (Valerio Morucci), Daniela Marra (Adriana Faranda).

Una post lunga 325 scene lavorate

La post produzione ha richiesto un importante intervento di CGI e per il progetto sono stati ricostruiti diversi elementi in 3D, seguendo le indicazioni del regista: un’auto in fiamme, Piazza San Pietro, la facciata della basilica, elicotteri in volo, auto d’epoca ed addirittura ricreata la folla dei fedeli, durante l’udienza del Papa.

Per quanto riguarda il compositing, oltre a interventi di cancellazione e sostituzione di elementi moderni, rimozione di riflessi e restauro dei contributi d’archivio per gli screen insert, è stata lavorata la sequenza dell’assalto delle Brigate rosse ai danni della scorta di Aldo Moro. 21 scene con l’aggiunta di spari, sangue, fori dei proiettili e bussolotti, la sequenza dei rilievi della Polizia sul luogo dell’assalto e la sequenza dell’allucinazione di Cossiga davanti alla mappa insanguinata.

Dicono di Esterno Notte:

«I terroristi che raccontiamo erano giovanissimi, quindi c’è una rappresentazione di una gioventù – incendiaria, piena d’odio e disposta a tutto – così diversa da quella di oggi che è forse uno degli aspetti che per un pubblico più giovane può suonare mostruoso, quindi talmente incredibile da volerlo scoprire»
Ludovica Rampoldi, co-scrittrice insieme a Marco Bellocchio, Stefano Bises e Davide Serino.

«Bellocchio trasforma il piombo in oro rivisitando un trauma nazionale, grazie a una serie magistrale e feroce che somiglia soprattutto a un film fiume in sei atti»
Libération.